domenica 9 dicembre 2007

Da un compagno al nord

Le mie sono delle riflessioni sconclusionate.
Questa sera (ore 19,45) stavo tornando a casa e, ascoltando uno spezzone di “zapping alla radio” su Rai 1, apprendo della morte del terzo operaio ( martire, eroe o chissà cosa) della fonderia torinese (mattatoio annunciato come tante fabbriche e altri posti di lavoro) e del minuto di silenzio alla Scala in ricordo/onore (!?) degli operai (forse schiavi mo­derni, visto che qualcuno lavorava ininterrottamente da 12 ore – a “zapping alla radio”, la conduttrice li ha definiti “rit­mi cinesi", io, pensando ai miei, li definisco normali, ma, il mio, qualcuno lo ha definito auto sfruttamento mentre, io, lo definisco solo una questione di sopravvivenza di cui, se potessi, ne farei volentieri a meno!) e Sandro Curzi che, ri­spondendo alla telefonata di un ascoltatore, con una retorica da vomito, diceva che la classe operaia esiste ancora ma è stata lasciata sola (poverina, penso io) e si chiede anche lui, ricordando suo padre che ha fatto le lotte operaie con­tro gli orari di lavoro massacranti (per inciso ha citato la canzone che dice “se otto ore vi sembran poche provate voi a lavorar”), dove sia il sindacato, in quel momento entravo in garage e spegnevo motore e autoradio; naturalmente non ho riacceso la radio (dovevo salutare la mia famiglia, sentire come è andato l'esame di Enrico, salutare i miei cani e mangiare) ma, in automatico, la mia testa ricordava l'intervista ad uno dei sopravvissuti che, mestamente, diceva che al sorgere del primo focolaio d'incendio, lui aveva azionato un idrante che aveva funzionato solo per pochi istanti (forse se avesse funzionato per il tempo necessario non sarei qui con le mie paturnie) e che poi non aveva potuto aiutare i suoi compagni di lavoro e che non funzionava il telefono rosso (quello per chiamare i soccorsi!!!) o l'altro che, lucida­mente, parlava di tragedia annunciata perché la fonderia era in dismissione e che la direzione risparmiava su tutto, an­che sulla sicurezza! all'età degli operai (tutta superiore ai 30 anni e, quindi, fuori del mercato del lavoro; in questi casi si pensa solo a non perdere quel poco che hai, signor Curzi e non alle lotte del tuo papà che tu e il tuo partito ricordate solo in questi casi, mostrandovi contriti e stranamente smarriti) a Luca Cordero di Montezemolo che si è accorto che i salari sono troppo bassi (forse negli ultimi rendiconto ha notato che se la gente non ha soldi non consuma! e il mecca­nismo capitalista potrebbe incepparsi).

Ora io mi chiedo come mai a nessuno di “lor signori” è venuto in mente di fare immediatamente, invece che della retorica, uno straccio di protesta o di prender qualche serio provvedimento (adesso si discute della finanziaria, della fiducia al governo o del fatto che il progetto del PDS è stato tradito, forse caro Berti­notti, non era neanche partito) su quello che è avvenuto e avviene nel mondo del lavoro invece che delle solite frasi di circostanza o si mai chiesto perché i bamboccioni non escono di casa (forse, signor Padoa Scoppiato, con uno stipendio mensile che, se va bene, è di 1000 € e un affitto, sempre mensile, di 700/800 € è leggermente complicato farlo!), in­somma mi è venuta una botta di tristezza e penso che, noi compagne/compagni (ora non sono polemico/pignolo/iper­sensibile e non dimentico le desinenze, anzi le amo e le abbraccio tutte!) abbiamo molto da lavorare e combattere per arrivare alla società liberata e ad un mondo di uguali tra gli uguali dove ognuno da per quel che può e riceve per quel che ha bisogno e mi viene sempre di più la voglia di farlo!

Scusate lo sfogo.
Un abbraccio anzi, Salud!
Salvatore

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