martedì 7 luglio 2009

Solidarietà agli operai e alle operaie in lotta della Fiat di Termini Imerese

Proprio di stamattina è la notizia che la Fiat avrebbe chiuso accordi con la Cina per un volume di affari di 625 miliardi di dollari. E al sud vuole licenziare centinaia di lavoratori.

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Riceviamo dai compagni di Palermo.

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Termini Imerese, ancora in lotta gli operai

Una settimana dopo la prima giornata di mobilitazione contro il progetto, paventato dall'amministratore delegato del gruppo FIAT Sergio Marchionne, di conversione dello stabilimento di Termini Imerese a produzioni altre dall'automobile, gli operai sono tornati a scioperare, bloccando anche, come già una settimana fa, la stazione ferroviaria di Fiumetorto e rallentando con un volantinaggio il traffico dell'autostrada A19 che collega Palermo a Catania.

La preoccupazione dei lavoratori, aggravate dalle recenti dichiarazionisempre dell'A.D. FIAT che hanno descritto Termini come un luogo assurdo che dovrebbe chiudere, riguardano sia i sacrifici occupazionali che il progetto di conversione richiederebbe ai lavoratori dello stabilimento e dell'indotto sia la consapevolezza che tali manovre della proprietà possano essere, ed il sospetto è quasi certezza, i prodromi di una totaledismissione delle attività produttive. Le operaie e gli operai della FIATe di tutto l'indotto, ma tutta la popolazione di Termini, appaiono però determinate ad impedire, come già accaduto in passato, che tali prospettive si avverino.

Ascolta l'ntervista con Agostino Cosentino Rsu Fiom
http://www.infoaut.org/palermo/articolo/termini-imerese-ancora-in-lotta-gli-operai/file/id/917/

Marchionne: Termini Imerese chiude: "Non ha ragione di esistere"

Assemblea al comune: gli Operai contestano Micciche'!
"Termini Imerese non ha ragione di esistere", queste le parole pronunciateieri dall'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, a margine del Consiglio Italia-Usa a Venezia. Lo stabilimento dal 2012 chiuderà dunque i battenti, lasciando per strada tutti coloro che, nella zona, dipendono dalla produzione automobilistica del Lingotto dalla fabbrica di Termini come dall'indotto.

"A Termini Imerese non c'è indotto: è un luogo stranissimo dove non c'è niente intorno. Noi non stampiamo a Termini e lì ci sono costi di logistica che sono enormi". Problema di infrastrutture, di logistica quindi. Queste le farraginose motivazioni per cui Fiat lascia la Sicilia per altri lidi, e pensare che fino a poco tempo fa si prospettava un pianodi rilancio con 2 linee produttive, investimenti per l'indotto e 3mila nuove assunzioni.

Balle, come oggi si dimostrano. Lo stesso dicasi per lespacciate promesse fatte al tavolo con il governo qualche tempo fa:"nessuno stabilimento" sarebbe stato chiuso, si sarebbe gestita la crisi"in modo responsabile". La responsabilità è palese nel momento in cui indirettamente si dichiara che il posto di lavoro di centinaia di persone"non ha ragione d'esistere". Il Sud paga per primo nella ristrutturazione della produzione di Fiat, Termini chiuderà scaricando addosso ai lavoratori i costi di una crisi non loro, dalla quale i vertici aziendali tentano di aprirsi varchi d'emergenza attraverso operazioni internazionali con alleati acquisiti e futuri, mettendo opportunisticamente da parte quelche "non produce secondo i piani". Quest'oggi vi sono stati momenti di forte tensione nell'aula consiliare di Termini Imerese, dove operai della Fiat e dell'indotto hanno contestato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianfranco Miccichè, mentre relazionava sul futuro dello stabilimento.

La protesta è scattata quando Miccichè ha consigliato a sindacati e lavoratori di non organizzare più scioperi contro la Fiat ma di chiedere al Lingotto spiegazioni su talescelta... Probabilmente il perchè di una scelta così a cuor leggero di Fiat si spiega esattamente all'inverso.

Termini Imerese (Pa), bloccati i treni dagli operai in sciopero
Le tute blu dello stabilimento Fiat protestano contro l'ipotesi dieliminare la produzione di auto nella fabbrica siciliana. L'avevano promesso: sarebbe stata una settimana di fuoco quella che comincia oggi. E cosi' e'. Il lunedi' delle tute blu dello stabilimentoFiat di Termini Imerese e dell'indotto e' iniziato con uno sciopero di due ore che dovrebbe concludersi alle 9.30.

Ma la protesta di oggi contro la decisione del Lingotto di eliminare la produzione di automobili nella fabbrica siciliana, potrebbe andare ben oltre. Di sicuro gli operai non sifermeranno al blocco delle catene di montaggio.
Per oggi gli operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese hanno bloccato la circolazione dei treni alla stazione ferroviaria di Fiumetorto. Protestano contro la decisione del Lingotto di eliminare la produzione di automobili nella fabbrica siciliana. Molta tensione tra i circa 2 mila lavoratori che non credono alla possibilità di un futuro sganciato dalle auto.

Tra grida e rabbia inizia la nuova fase di dura protesta che ricorda, nei toni e nei metodi, quella che sette anni fa impedì la chiusura, che sembrava ormai scritta e inevitabile, dello stabilimento. "Come alloraanche oggi - dice Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil - impediremo i piani di quanti vogliono ancora una volta penalizzare Termini Imerese.

Iniziamo con lo sciopero e l'occupazione dei binari della stazione, ma non ci fermeremo".
Domani è atteso il vertice alla Regione, con Raffaele Lombardo e i sindacati, che dovrà definire una posizione e un documento unitari da sottoporre a Sergio Marchionne.

ascolta la corrispondenza con Agostino Cosentino, rsu-Fiom di Termini
http://www.infoaut.org/%5C%22http://www.radiondadurto.org/agenzia/
2009-06-22-13-15_lav-cosentino-termini.mp3%5C%22

INFOAUT PALERMOla voce delle lotte
http://www.infoaut.org/palermo

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