QUANDO IL PADRONE CHIAMA, I SERVI ACCORRONO SOLERTI AI SUOI PIEDI.
Questo succede a Milano, dove gli operai e le operaie della INNSE si sono ritrovati la fabbrica militarizzata dalle forze dell'ordine a prevenire la reazione dei lavoratori.
Dov'è il Comune di Milano? dove sono i partiti politici? dov'è la lega di Bossi, la strenua difenditrice del lavoro dei milanesi?
è ovvio: a leccare i piedi dei potenti speculatori milanesi, pronti a gonfiarsi le tasche con tutti i soldi che arriveranno con l'expo.
PIENA SOLIDARIETA' AGLI OPERAI E ALLE OPERAIE DELLA INNSE IN LOTTA CONTRO LA SPECULAZIONE PER DIFENDERE LA LORO UNICA FONTE DI SOPRAVVIVENZA
Di seguito un comunicato dell FIOM
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La Segreteria nazionale della Fiom esprime una fortissima condanna per l’intervento della polizia all’Innse di Milano, intervento che ha lo scopo di permettere al proprietario delle macchine di smantellarle e distruggere ogni speranza di lavoro. (...)
(www.fiom.cgil.it)
Da un anno i lavoratori dell’Innse presidiano la fabbrica per riprendere l’attività. L’Innse è una fabbrica con macchinari di alta tecnologia, con mercato e possibilità produttive, purtroppo finita in mani speculative che, avendo speso poche centinaia di migliaia di euro per acquistare l’azienda, ora pensano di ottenere milioni di euro vendendo i macchinari e lasciando i lavoratori sul lastrico.
Da pochi giorni si era riaccesa la speranza perché la Regione Lombardia aveva dichiarato la disponibilità a seguire la vicenda, verificando l’interessamento di altri imprenditori. Si erano avute assicurazioni informali che nulla sarebbe avvenuto durante le ferie estive.
Su questo c’era stato un preciso pronunciamento unanime del Consiglio regionale della Lombardia. Invece nella mattina del 2 agosto, prima domenica della fermata generale per ferie, un ingente schieramento di forze di polizia, carabinieri, guardia di finanza, assolutamente sproporzionato e comprensibile solo nel tentativo di fare un’assurda prova di forza, ha occupato militarmente lo stabilimento.
Gravissima questa decisione, che favorisce un’operazione speculativa ai danni del lavoro, da parte di un imprenditore che proprio in questi giorni subisce un’altra causa da parte della società proprietaria delle aree.
Il blitz della polizia è assolutamente sospetto e pare dovuto proprio alla scelta di impedire, quando si vedeva uno spiraglio, la soluzione della vertenza.
La Segreteria nazionale della Fiom è insieme ai lavoratori dell’Innse per testimoniare la totale solidarietà di tutti i metalmeccanici alla loro lotta e per condannare la scelta del Ministero degli Interni di utilizzare le forze dell’ordine per difendere la speculazione contro il lavoro. Nulla sarà lasciato di intentato, nonostante il periodo feriale, per far sentire ai lavoratori dell’Innse il sostegno e la solidarietà di tutti i metalmeccanici.
Sarebbe gravissimo se questo intervento delle forze di polizia fosse un segnale di come, da parte governativa, ci si prepara ad affrontare le gravi tensioni sociali che la crisi produrrà alla ripresa autunnale.
A sostegno della lotta per l’occupazione la Fiom milanese, nazionale e la Cgil, hanno stabilito insieme ai lavoratori dell’Innse un presidio permanente di fronte allo stabilimento.
La Fiom chiede a tutte le istituzioni milanesi e lombarde di intervenire immediatamente per fermare la speculazione e per difendere il diritto al lavoro dei lavoratori dell’Innse.
Segreteria nazionale Fiom
Roma, 3 agosto 2009
mercoledì 5 agosto 2009
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