mercoledì 28 dicembre 2011

Anarchici e socialisti rivoluzionari sotto attacco in Egitto

Ci siamo! Per
settimane, parecchi siti internet e pagine
facebook che appartengono
ai Fratelli Musulmani, sia in forma ufficiale che ufficiosa, hanno
sferrato un attacco contro gli Anarchici ed i Socialisti Rivoluzionari
in Egitto cercando di additarli come istigatori della violenza e
propagandisti della demolizione dello Stato. Il 28 dicembre un
esponente dei Fratelli Musulmani ha denunciato tre socialisti, uno dei
quali è il compagno Yaser Abdel Kawy, anarchico molto conosciuto ed
esponente del Movimento Socialista Libertario egiziano. Il Procuratore
Generale ha inoltrato la denuncia al GA, un apparato di sicurezza dello
Stato, un organo speciale del sistema giudiziario che funziona solo in
stato d'emergenza.


Sicuramente c'era da aspettarselo. Anche se
minoritari nei numeri, gli Anarchici egiziani sono stati alquanto
determinanti all'interno delle forze rivoluzionarie che hanno dato
inizio alla rivoluzione egiziana del 25 gennaio 2011. Gli Anarchici
sono una voce ben distinguibile sui siti dei social media, ma, cosa ben
più importante, essi sono sempre in prima linea sulle strade ovunque i
rivoluzionari si trovino ad affrontare il brutale giro di vite impresso
dallo Stato.

L'allenza forte, ma tutt'altro che facil,e tra Fratelli
Musulmani e giunta militare al governo si è mostrata per quella che è
fin dal principio. I Fratelli Musulmani sono la sola forza politica che
aveva uno dei suoi esponenti all'interno del comitato legislativo
responsabile dei preparativi per le modifiche della Costituzione del
1971, come approvati dal referendum svoltosi il 19 marzo. I Fratelli
Musulmani si sono rifiutati di partecipare a quasi tutte le
manifestazioni fatte contro il Consiglio Supremo delle Forze Armate
(SCAF), ed in molti casi hanno cercato di offuscare queste
manifestazioni e di attaccare chi le organizzava.

I Fratelli Musulmani
hanno anche assunto un atteggiamento aggressivo contro i lavoratori
impegnati in continue lotte contro gli imprenditori, i quali trovano
appoggio nella giunta militare. Hanno sempre condannato i cortei
sindacali, i sit-in o le occupazioni, descrivendo i lavoratori che
lottano per i loro diritti come dei contro-rivoluzionari sobillati dai
seguaci del regime di Mubarak.

Pronti per una vittoria a valanga nelle
attuali elezioni parlamentari insieme con i più estremisti Islamisti
Salafiti, i Fratelli Musulmani non vedono l'ora di sbarazzarsi della
futura opposizione ed in particolare di quella socialista. Non è
difficile capirne il perchè se si guarda alle politiche che essi stanno
attuando in Tunisia una volta preso possesso dei seggi parlamentari. La
cosa risulta ancora più evidente quando si leggono le dichiarazioni
fatte ai media dai loro dirigenti più importanti (per lo più uomini
d'affari), specialmente quelle in cui vengono lodate le politiche
economiche e finanziarie neoliberiste del regime di Mubarak come buone
ed efficaci, salvo essere mondate dalla corruzione e dal capitalismo di
combine.

Noi siamo certi che questi nuovi attacchi da parte dello SCAF
e dei suoi alleati Islamisti non sono che all'inizio. Si sta delineando
una nuova fase della Rivoluzione Egiziana. Questa volta la vera linea
di demarcazione dello scontro sarà evidente per tutti, dopo esserlo
stata solo per alcuni. La Rivoluzione Egiziana assumerà il vero volto
di una guerra di classe di noi proletrari contro di loro, loro i
padroni, loro la giunta militare, loro gli Islamisti fascisti e
conservatori.

Libertarian Socialist Movement in Egypt
(traduzione a
cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali)

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