lunedì 1 dicembre 2008

COMUNICATO STAMPA del Gruppo EveryOne - 1 dicembre 2008

NOMADI E ACCATTONAGGIO/GRUPPO EVERYONE: "MEGLIO I TEMPI DI ERODE CHE
QUELLI DI BERLUSCONI, MARONI E DEI SINDACI SCERIFFI"

REAZIONI DEI POLITICI ITALIANI ALLA SENTENZA DELLA CASSAZIONE SONO
IPOCRITE E NASCONO DA PREGIUDIZI



"La Corte di Cassazione, con la sentenza di assoluzione di una donna
Rom dal reato di induzione in schiavitù perché aveva effettuato la
questua col suo bambino, non ha fatto altro che cancellare una
sentenza iniqua, simile a centinaia di altre sentenze discriminatorie
a causa delle quali donne e uomini Rom innocenti languiscono in
carcere, mentre i servizi sociali hanno sottratto illegittimamente i
loro bambini". Lo dichiarano i leader del Gruppo EveryOneRoberto
Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, in risposta alle
dichiarazioni del ministro Maroni e dell'on. Gasparri, che invitano i
sindaci a vietare nelle ordinanze comunali l'accattonaggio in attesa
dell'approvazione in Parlamento di una legge che 'tuteli i minori,
sfruttati in modo così indegno'.
"Il 'manghel' o la questua non solo - come sottolinea la Cassazione,
in linea con gli articoli 19 e 20 della Carta di Algeri –, è ormai una
tradizione del popolo Rom che, dopo secoli di segregazione, schiavitù
e persecuzione da parte delle nazioni europee, ha fatto proprio un
valore riconosciuto da tutte le grandi religioni, ma," proseguono i
rappresentanti dell'organizzazione per i diritti umani "nei secoli, ha
consentito a coloro che non posseggono nulla di continuare a vivere,
anche nelle nazioni in cui i governanti non si prendevano a cuore la
piaga della miseria. Gesù Cristo stesso, nel Discorso della Montagna,
afferma la santità di colui che a causa della povertà tende la mano a
chi è più fortunato: 'Beati i mendicanti nello spirito, perché il
Regno dei Cieli appartiene a loro'". Il Gruppo EveryOne, inoltre, fa
notare che i provvedimenti – finora locali – che oggi combattono
l'accattonaggio non trovano riscontro nella Storia: Hitler proibì la
questua solo durante eventi internazionali come le Olimpiadi di
Berlino del 1936, ma non varò mai leggi contro l'elemosina. "L'Italia"
commentano Malini, Pegoraro e Picciau "tocca il fondo della crudeltà
sociale, dell'intolleranza e della repressione delle fasce più
vulnerabili della popolazione, criminalizzando la povertà e rendendo
ancora più rapida ed efferata l'azione di annientamento del popolo
'nomade'. Ricordiamo che," proseguono gli attivisti "in mancanza di
sostegno economico da parte dei servizi sociali o di un'efficace
politica di integrazione professionale, il ricorso alla carità dei
cittadini costituisce l'estrema possibilità di sopravvivenza per
esseri umani in condizioni di povertà gravissime". Secondo EveryOne "i
bimbi Rom sono felici di restare accanto ai loro papà e alle loro
mamme, durante l'attività della questua: per loro è scuola di vita,
perché la società razzista non offrirà loro alternative, salvo
snaturarli ed eradicarli. La gente si scandalizza se un bimbo Rom
chiede l'elemosina, ma non fa nulla per avvicinare i suoi genitori e
tentare di seguirli nella vita, aiutandoli a cercare casa e lavoro. O
pretendere che lo facciano i servizi sociali. E' una posizione
ipocrita ed è moralmente preferibile evitare di scandalizzarsi e
allungare una moneta alle piccole e grandi mani tese che ce la
chiedono".
"Se a Betlemme, nell'anno zero, ci fossero state leggi persecutorie
come quelle italiane, Giuseppe e Maria sarebbero stati denunciati per
'Occupazione abusiva di edificio rurale' (in base all'articolo 633 del
Codice Penale) e sgomberati, messi in mezzo alla strada senza
alternative. Gesù sarebbe stato tolto ai genitori e affidato ai
servizi sociali (secondo l'articolo 403 del Codice Civile). Meglio
vivere ai tempi di Erode" concludono i tre leader del Gruppo "che a
quelli di Berlusconi, Maroni e dei 'sindaci sceriffi'".



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