gennaio 8, 2010
di VALERIA ROSSI – Sono clandestini, in gran parte: nel senso che non hanno il permesso di soggiorno perché non possono dimostrare di avere un lavoro fisso. Infatti hanno lavori precari (nel vero senso della parola), in nero, con orari impossibili e in condizioni inumane.
Se fossero delinquenti, sarebbero andati a spacciare droga o a sfruttare altre vittime (tipo le ragazze buttate sui marciapiedi): ma non sono delinquenti. Sono persone che vogliono vivere onestamente e quindi vanno a lavorare, anche in queste condizioni assurde, per quattro soldi, reclutati dai cosiddetti “caporali” che appartengono alla ‘ndrangheta calabrese (e che ormai sono arrivati anche qui da noi a fare lo stesso lavoro nelle nostre campagne).
In mezzo a tutto questo, si sono messi anche a sparargli addosso: giusto per gradire. E loro si sono ribellati. Hanno accettato di abitare in baracche di cartone, di lavorare dall’alba al tramonto incessantemente, di dormire per terra: a farsi PURE sparare, ma guarda un po’ che strano, non ci sono stati ed è scoppiata la rivolta.
Ora la situazione è incandescente, ovviamente, anche perché i più scocciati di tutti sono i padroni (mafiosi) che si teme possano risolvere la rivolta a modo loro (si sono già sentiti spari, per ora in aria). E in mezzo a tutto questo, qual è il commento del ministro dell’interno Maroni?“Eh, c’è stata troppa tolleranza verso i clandestini in questi anni!”
Non saprei davvero come commentare.
Mi chiedo se quest’uomo abbia il coraggio di guardarsi allo specchio quando si alza alla mattina, ma la risposta evidentemente è “sì”, ce l’ha eccome.
Si guarda, si piace pure e se ne va a testa alta a governare un Paese in cui gente che vive in queste condizioni, e che nonostante questo LAVORA (non ruba, non spaccia, ma lavora nei campi facendosi un mazzo così), viene colpevolizzata perché si incazza se gli sparano addosso.Invece si tollera, e si continua a tollerare tranquillamente, il vero e proprio mercato degli schiavi che non c’è solo a Rosarno: c’è ovunque.C’è nella piana di Albenga, c’è in Valbormida, c’è ovunque serva manodopera a basso prezzo da sfruttare senza pietà, come se fossero animali da sgobbo.
E nessuno dice niente, perché così “il Paese va avanti”. Anzi, pure quelli che combattono il nazismo leghista sostengono che “gli immigrati sono necessari perché sono il motore dell’economia” e perché “fanno lavori che gli italiani non vogliono più fare”, permettendo la sopravvivenza di attività che altrimenti si ritroverebbero con l’acqua alla gola.
Ma è normale, tutto questo?E’ normale stare a guardare senza dire “ba”, è normale sentire un ministro di questa Repubblica che dà la colpa alle vittime (come al solito) e che se la tira perché “intanto questo governo ha fermato gli sbarchi”, come se c’entrassero qualcosa in questo caso?Quest’uomo che fa comizi anche di fronte a un’emergenza sociale ed umana, quest’uomo che pensa di “riportare tutto alla normalità” con l’utilizzo delle forze dell’ordine… ha presente di quale “normalità” stia parlando?
E’ normale per lui, per voi, per tutti noi, che degli esseri umani, nell’anno di grazia 2010, vivano come schiavi, sottopagati da mafia e ‘ndrangheta che continuano ad agire indisturbate e si allargano sempre più?Perché nessuno dice una parola su ciò che sta alle SPALLE di questa rivolta?Perché continuiamo a tollerare non l’immigrazione, ma questo governo che dovrebbe rappresentare tutti noi, e che vuole riportare il “normale” schiavismo attribuendo la responsabilità di questa rivolta alle vittime, anziché ai colpevoli?
Ma in che razza di Paese stiamo vivendo?
Chi conosce la risposta, per favore, alzi la mano.
http://www.ilponente.com/2010/01/08/rivolta-clandestini-in-calabria-la-f...
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