La lotta dei lavoratori dei cantieri di SESTRI PONENTE e di PALERMO in
corso dallo scorso giugno (presentazione del Piano Bono), che è
culminata con la
recente occupazione del'aeroporto di Genova da parte degli operai e
che si sta svolgendo ancora in queste ore con scioperi e blocchi
stradali, ha per ora
ottenuto una convocazione a Roma.
L'incontro con il Governo, rappresentato dal ministro Passera, non
solo non ha dato risposte certe e garanzie alle migliaia di lavoratori
in
procinto di andare in cassa integrazione, tra i quali diverse
centinaia (a Genova e Castellammare di Stabia), con la prospettiva di
non poter tornare più al
lavoro per la chiusura defnitiva degli stabilimenti, ma non ha nemmeno
rilanciato la proposta di una ripartizione dl lavoro tra cantieri (già
praticata in passato senza problemi), che consentirebbe la
sopravvivenza di quelli a rischio chiusura fino a nuove commesse.
E ai dipendenti fincantieri a rischio vanno aggiunti altrettanti
lavoratori di ditte appaltatrici, che anzi in alcuni cantieri li
superano per numero.
L'accordo separato firmato il 22 dicembre scorso dai sindacati
complici Fim-Cisl,Uilm-Uil, CISAL, UGL è stato a suo tempo appreso
direttamente dai giornali dai lavoratori che sono stati tenuti tenuti
all’oscuro della trattativa
Altro che chiedere il loro parere su un accordo che prevede fra
l’altro 1243 licenziamenti diretti.
Siamo già al secondo tentativo di chiudere la partita con l’ obiettivo
di un forte ridimensionamento del gruppo e con un alto numero di
licenziamenti
Ma la novità questa volta è stata l’entrata in campo di un accordo
separato fatto con i sindacati che ci stavano:
la Fiat fa scuola ed il Governo dimostra di voler accelerare nelle sue
poltiche di diradamento del tessuto produttivo italiano, consentendo
delocalizzazoni e dismissoni.
Chi si attendeva da Monti, dopo le lacrime ed il sangue, le "misure
per la crescita" tanto evocate, ora è servito.
Che crescita ci potrà mai essere in un Paese che chiude le sue
fabbriche e licenzia i lavoratori? Questo l'hanno capito bene i
cittadini ed i lavoratori delle
altre industrie genovesi e palermitane che i quesi giorni, in queste
ore, solidarizzano apertamente con gli operai di Fincantieri in lotta.
Le iniziative di lotta dei lavoratori, che hanno portato ad una prima
convocazione delle parti al ministero, continuano tra proclamazione
di assemblee, scioperi, picchetti (una nave quasi ultimata è ancora
bloccata dagli operai nel cantiere di Sestri Ponente) e continueranno
per rendere non operativo il piano scaturito dall’accordo separato,
per aprire lo spazio per una vera
trattativa sul futuro di tutti i cantieri del gruppo.
Ma c'è bisogno del sostegno di tutti, per ricostruire e difendere la
centralità del lavoro e dei diritti dei lavoratori
SOSTENIAMO LA LOTTA DEI LAVORATORI DEI CANTIERI NAVALI
Commissione Sindacale FdCA - gennaio 2012
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