Il 14 novembre i lavoratori sono chiamati a uno sciopero europeo, il primo segnale di risposta internazionale a un attacco portato in tutto il continente in forme diverse ma sempre durissime dalla borghesia europea ed i suoi governi contro la classe lavoratrice. E ai lavoratori va restituita la titolarità delle lotte, che saranno tanto radicali quanto i lavoratori e le lavoratrici sapranno costruirle e esserne protagonisti.
Nostro
compito, come sempre è quello di stare a
fianco dei lavoratori, nei posti di lavoro e nelle piazze; perché la
nostra
condizione di donne ed uomini operai, impiegati, insegnanti, contadini,
pensionati, studenti, precari e disoccupati, lavoratori al nero,
esodati,
partite IVA malpagate è la condizione mutabile all'interno di queste
categorie
di salariati sfruttati che stanno pagando quella che comunemente viene
chiamata
crisi, per nascondere il gigantesco saccheggio in atto di risorse
economiche ed
ambientali, di diritti e di civiltà.
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