mercoledì 24 febbraio 2010

Lavoratrici in lotta all'OMSA di Faenza - boigottiamo i prodotti di OMSA

Giro questo appello affinchè possa essere letto da più gente possibile.
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Amiche e amici,
vi porto via un po' di tempo raccontandovi quello che sta succedendo in
questi giorni a Faenza, più o meno nell'indifferenza generale.

Lo stabilimento OMSA di Faenza (RA) sta per essere chiuso, non per
mancanza di lavoro, ma per mettere in pratica una politica di
delocalizzazione all'estero della produzione. Il proprietario dell'OMSA,
il signor Nerino Grassi, ha infatti deciso di spostare questo ramo di
produzione in Serbia, dove ovviamente la manodopera, l'energia e il
carico fiscale sono notevolmente più bassi.

Questa decisione porterà oltre 300 dipendenti, in maggior parte donne e
non più giovanissime, a rimanere senza lavoro. Le prospettive di impiego
nel faentino sono scarse e le autorità hanno fatto poco e niente per
incentivare Grassi a rimanere in Italia o per trovare soluzioni
occupazionali alternative per i dipendenti, salvo poi spendere fiumi di
parole di solidarietà adesso che non c'è più niente da fare.
Da giorni le lavoratrici stanno presidiando i cancelli dell'azienda, al
freddo, notte e giorno, in un tentativo disperato di impedire il
trasferimento dei macchinari, (tentativo documentato anche da Striscia la
Notizia sabato scorso, ma ad onor del vero il servizio è stato brevissimo
e piuttosto superficiale).

Personalmente, non sono coinvolta nel problema, ma trovo sempre più
allucinante che in Italia non esistano leggi che possano proteggere i
lavoratori dall'essere trattati come mere fonti di reddito da lasciare in
mezzo a una strada non appena si profili all'orizzonte l'eventualità di
un guadagno più facile.

Le lavoratrici OMSA invitano tutte le donne ad essere solidali,
boicottando i marchi Philippe Matignon - Sisi - Omsa - Golden Lady - Hue
Donna - Hue Uomo - Saltallegro - Saltallegro Bebè - Serenella.

Vi sarei grata se voleste dare il vostro contributo alla campagna, anche
solo girando questa mail a quante più persone potete.

Grazie mille per l'aiuto e il supporto che vorrete dare a queste
lavoratrici, ennesime vittime di una legislazione che protegge più gli
imprenditori dei dipendenti.

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