Araqeeb, Beit Ummar, Bil'in, Ma'sara, Nabi Salih, Wad Rahal, e Walaja
Palestina-Israele, un’altra settimana di lotte unitarie a cui hanno partecipato I radicali israeliani con il contributo speciale degli anarchici contro il muro. All’interno dei confine del 1948 la lotta contro lo sgombero dei Beduini nella zona sud del villaggio di Araqeeb ha richiamato molti attivisti. In questa settimana gli attivisti hanno partecipato sia alle manifestazioni nel villaggio che a quelle a Tel Aviv e Gerusalemme. Inizia l’autunno, il caldo diminuisce, ma non la crudeltà dell’occupazione. Le manifestazioni si sono tenute regolarmente a Beit Ummar, Bil'in, Ma'sara, Nabi Salih, Wad Rahal, and Walaja.
Araqeeb
Distruzione di Al-Araqeeb – è la quinta volta http://www.youtube.com/watch?v=f5Koc7iEx8E
Beit Ummar
Per la prima manifestazione dopo la fine del Ramadan, c’erano circa 40 palestinesi a cui si sono aggiunti una dozzina di attivisti internazionali, che hanno marciato verso l’insediamento di Karmei Tsur, costruito sui terreni di Beit Ummar negli anni ’80. Questa settimana la manifestazione ha avuto un tono più triste, dato che i partecipanti hanno lanciato un appello per la liberazione dal carcere di Ahmed Abu Maria, un giovane di 17 anno membro del Comitato Popolare. E’ in attesa di processo e le sue condizioni di salute non sono per niente buone, tanto da essere stato ricoverato negli ultimi giorni. Alcuni manifestanti portavano cartelli in cui c’era scritto “Io sono Yousef Abu Maria" in lingue diverse.
Ben prima che la manifestazione si facesse sentire e che raggiungesse il filo spinato che separa il villaggio dalle sue terre, i soldati israeliani hanno iniziato a caricare e a fare arresti. Un organizzatore palestinese, Younes Arrar, è stato arrestato con la forza, trascinato per il collo e tenuto per oltre 20 minuti con le braccia legate dietro la schiena. Un attivista internazionale irlandese è stato scaraventato a terra, colpito alla testa, mentre un soldato israeliano gli urlava in inglese “te la fai già sotto?”
Eppure i manifestanti non hanno mollato e la manifestazione è durata quasi 2 ore sotto il gas sparato dai soldati direttamente sulla gente, in violando i loro stessi regolamenti; sono stati sparati addosso ai presenti anche proiettili di metallo ricoperti di gomma e granate a percussione. Un adolescente palestinese ed una attivista internazionale sono stati colpiti al corpo da breve distanza da una bomboletta di lacrimogeno. Alla fine, sono stati arrestati i due attivisti internazionali, una iscritta al PSP ed uno di ISM, ma l’attivista del PSP è stata rilasciata sul posto (molto probabilmente perchè cittadina israeliana). Tre palestinesi, tra cui un fotografo per AP, sono stati pure arrestati. E poi rilasciati in serata
Bil'in
Durante la settimana, solidarietà con i prigionieri di Bil'in nel campo di concentramento e tribunale militare di Ofer.
manifestazione di venerdì 17-9-2010:
Come in tutti i venerdì a partire dal 22 febbraio 2005, la manifestazione unitaria contro il muro della separazione e contro l’occupazione ha marciato dal centro del villaggio verso il percorso del recinto della separazione. Circa 20 gli attivisti internazionali ed 8 gli israeliani di anarchici contro il muro; alcune dozzine i palestinesi di Bil'in che a mezzogiorno hanno dato il via al corteo con gigantografie dei prigionieri del villaggio.
Abbiamo cantato per tutto il percorso finché siamo arrivati al cancello del recinto. LA maggior parte delle forze israeliane se ne stava a ranghi ridotti al di là del muro di cemento poco lontano dal cancello. Alcuni hanno osato entrare nel recinto incuranti degli avvertimenti dei soldati per appendere al recinto elettronico cartelli e foto dei prigionieri arrestati durante l’ultimo anno –a dimostrazione del fallimento degli sforzi israeliani di mettere fine alle manifestazioni del venerdì. Dalla nostra posizione potevamo vedere parti del nuovo muro della separazione che sostituirà in parte quello attuale, restituendo così ai palestinesi parte delle terre confiscate, in adempimento della decisione della più alta corte israeliana più di 2 anni fa.
After repeated warnings the soldiers started with the usual attack using mainly tear gas but added from time to time few shock grenades.
Dal momento che in vento era a noi favorevole ed i soldati svogliati, molti manifestanti sono rimasti vicino al recinto nonostante i frequenti lanci di lacrimogeni e l’avanzare dei soldati nella nostra direzione.
Questa settimana i soldati non hanno dichiarato nessuna zona militare chiusa ed non hanno arrestato nessuno.
Video di Haitham del 17-9-10 http://www.youtube.com/watch?v=fWXWmaw7PbQ – Io dalle 1:25 alle 1:45
http://www.bilin-ffj.org/index.php?option=com_content&t...mid=1
Ma'sara
Circa 30 attivisti palestinesi, israeliani ed internazionali si sono radunati questa settimana a Ma'sara per protestare contro il muro dell’Apartheid. Il piccolo corteo è passato attraverso il villaggio per incontrare subito un gruppo di soldati e di poliziotti di confine alla periferia del villaggio. Hanno dichiarato la zona area militare chiusa, concedendo ai manifestanti un minuto per andarsene.
Uno dei manifestanti ha iniziato a fare un comizio sull’anniversario del massacro di Sabra e Shatila, ed i soldati hanno reagito lanciando granate assordanti sui piedi dei manifestanti. Due minuti loro sono passati pure al lancio di lacrimogeni. I manifestanti hanno fatto un passo indietro, poi sono tornati ad avanzare, andando incontro ad una violenza maggiore. I manifestanti hanno alzato le mani in alto, invitando i soldati a non sparare su una manifestazione non-violenta e ad approfittare della festività ebraica per riflettere e pentirsi delle proprie azioni. Questo ritornello è stato ripetuto per venti minuti, finché i soldati se ne sono andati all’improvviso. Celebrata questa piccola vittoria, la manifestazione si è sciolta.
Nabi Salih
Circa 60 persone – residenti di Nabi Salih, tra cui molti bambini del villaggio e altri palestinesi con l’appoggio di israeliani ed internazionali- hanno partecipato alla manifestazione settimanale contro la crudele occupazione israeliana e contro l’insediamento coloniale di Halamish. I soldati israeliani soni arrivati per bloccare i manifestanti, ma in uno slancio di disobbedienza civile i manifestanti hanno sfondato lo schieramento dei soldati ed in un attimo erano seduti sulla strada principale, incuranti delle spinte e delle botte dei soldati.
Dopo molto cantare, il corteo è ritornato al villaggio. L’intensa incursione militare nel villaggio è stata affrontata con lancio di pietre. Dei soldati posizionati nel centro del villaggio sono stati scacciati a colpi di granate non esplose rilanciate su di loro mentre stavano lasciando l’area. In un altro caso i soldati hanno fermato un giovane palestinese e lo hanno picchiato finché non riusciva più ad alzarsi da terra. Molti manifestanti sono intervenuti e si sono opposti con forza a questa aggressione.
Ovviamente, molto tempo dopo la manifestazione, i soldati sono tornati nel villaggio a terrorizzare ed a maltrattare gli abitanti.
Wad Rahal
La gente di Wad Rahal invita gli attivisti israeliani ed internazionali a partecipare ogni giovedì ai lavori agricoli del villaggio, che si fanno nei loro campi, su una collina vicina. Si pensava che la collina fosse fuori del muro della separazione. Durante la costruzione del muro alcuni campi sono stati distrutti e gli ulivi sradicati, ma i proprietari hanno riattivato o campi e piantato nuovi ulivi. I lavori durano circa 2 o 3 ore e si fanno nel pomeriggio, potando gli alberi e bonificando le zolle dalle pietre per facilitare il passaggio dei trattori. Questa settimana era prevista la costruzione di una tenda vicino ad una casa del villaggio, sotto minaccia di distruzione da parte dell’esercito. Questa casa si trova un po’ fuori del villaggio ed è obiettivo delle aggressioni dei soldati e dei coloni. A sostegno delle persone che vi abitano ci sarà una presenza ad Hafla ogni giovedì dopo i lavori, che iniziano alle 16.00
Walaja
Il Ramadan e la festa ebraica di Eid ul-Fitr sono finite, così sono riprese le manifestazioni contro il muro nel villaggio di Al-Walaja. Manifestazione venerdì 17 settembre alle 12.00.
Ilan Shalif (AATW)
(traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali)
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