SOLIDARIETA' AI COMPAGNI E ALLE COMPAGNE DEL CENTRO SOCIALE
CONCHETTA
Esprimiamo la nostra solidarietà ai compagni e alle compagne del Centro Sociale Conchetta di Milano sgombrato la mattina del 22 Gennaio 2009 dalle forze dell’ordine su richiesta del vicesindaco De Corato, politico da molto tempo alacremente impegnato in prima linea contro le realtà non allineate dell’interland milanese.
Il Conchetta, uno dei punti territoriali di riferimento dell’ambiente punk-anarchico e libertario milanese, èstato fondato 33 anni fa ed ospita all’interno la libreria Calusca, nata nel 1971, e lo storico archivio Primo Moroni. Che il Comune abbia voluto accelerare i tempi? Visto che è in corso una causa legale intentata dal Comune stesso nei confronti del Centro Sociale nel luglio del 2008, per riappropriarsi dei locali occupati, vertenza nata e avviata per sfruttare commercialmente i locali, ma che ha chiaramente anche il disegno di limitare il più possibile quegli spazi di liberta faticosamente conquistati e resi socialmente vivi da chi non si piega all’omologazione del potere e del profitto.
Lo sgombero del Conchetta non è un caso isolato. Fa parte di una strategia globale. Oggi, in una fase in cui le classi subalterne mostrano una relativa debolezza nel rispondere agli attacchi del potere, si cerca di colpire ed eliminare definitivamente ogni luogo dove sia possibile praticare l’antagonismo sociale. Stiamo subendo una offensiva complessiva: con la limitazione della possibilità di manifestare e di esprimersi, operata dallo Stato mediante le sue diramazioni territoriali, con l'aumento dello sfruttamento di tutti i lavoratori e lavoratrici, dipendenti e precari, resi sempre più schiavi della produttivita e con la limitazione del diritto di sciopero, voluta dalla Confindustria con la complicità dei sindacati di stato.
Per non dire del tentativo sempre più forte di negare l’autodeterminazione delle coscienze, portato avanti dalla Chiesa cattolica.
Dunque lo sgombero del Conchetta si inserisce in un attacco autoritario del dominio statale e del Capitale: perciò non ci si può limitare a dichiarare solidarietà ai compagni e alle compagne così vigliaccamente attaccati, ma si deve fare in modo che questa solidarietà diventi attiva, attraverso la difesa delle libertà, la contrapposizione nei territori e la lotta per la tutela dei bisogni sociali ed economici nei posti di lavoro.
Federazione dei Comunisti Anarchici - Roma
Corrispondenze Metropolitane
Gruppo Autonomo “Liberidiamare”
Laboratorio sociale “La talpa”
Combat
USI-AIT Lazio
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