Quello che molti andavano affermando sul famigerato sito geologico di "Yucca Mountain", scelto negli USA per lo stoccaggio definitivo delle scorie nucleari, sembra sia giunto al suo epilogo finale.
Ormai sappiamo che il problema dello stoccaggio definitivo delle scorie e dei rifiuti nucleari è lo scoglio insormontabile su cui ancora oggi si infrangono tutte le vagonate di menzogne dette dagli industriali e dai loro paggi di corte, al solo scopo di intascare denaro pubblico attraverso i finanziamenti dei nuovi progetti nucleari.
Pare che Obama abbia deciso di chiudere Yucca Montain e di rinunciare definitivamente al progetto di costruire il deposito sotterraneo, in seguito alle enormi difficoltà tecniche riscontrate e al lievitare esponenziale dei costi. E se lo fanno dopo aver gia speso parecchi miliardi ci sarà qualche ragione.
La notizia al seguente link, che a sua volta cita come fonte il "The Washington Post".
http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2009/03/obama-chiude-il-progetto-di-yucca-mountain.html
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Obama chiude il progetto di Yucca Mountain
Pubblicato da Marco Pagani alle 11:22 in Nucleare
Questa è davvero una breaking news e i giornali italiani non ne hanno ancora parlato:
il presidente Obama ha deciso di chiudere il progetto di Yucca Mountain per l'immagazzinamento delle scorie radioattive delle centrali nucleari.
Yucca Mountain è un sito nel deserto del Nevada che è stato scelto vent'anni fa per diventare la pattumiera nucleare americana e ospitare oltre 77000 tonnellate di scorie.
Ora, alla faccia dell'ingegnere nucleare italiano che solo 15 giorni fa dichiarava che il deposito sarebbe stato completato, il presidente USA ha deciso di chiuderlo.
In vent'anni non si è riusciti a rendere il sito adatto a ospitare i prodotti di fissione, soprattutto a causa delle infiltrazioni d'acqua. Nel frattempo il preventivo dei costi è lievitato da 6 miliardi di $ a 48 e poi a 80 miliardi. Finora ne sono stati spesi quasi 8.
Obama ha fatto più che bene a fermare il progetto. Quando una strada è senza uscita è meglio rinunciarci subito che andare a sbattere contro il muro; meglio accorgersene dopo aver speso 8 miliardi invece di 80.
Il Washington Post ha gioco facile a dire: allora dove mettiamo le scorie?
Si potrebbe controbattere che se un luogo sotto tonnellate di roccia in mezzo al deserto non è un luogo adatto, allora nessunluogo è adatto.
Il punto è semplice: nessuno dei "cervelloni nucleari" sa al momento cosa fare con le scorie, altrimenti lo avrebbero già messo in opera.
Il problema scorie radioattive è al momento senza soluzione. Prendiamone atto.
mercoledì 11 marzo 2009
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